Copie in resina con la tecnica dello stampo a pozzetto - 1a parte

In questo articolo tratto un tema che spesso deve essere affrontato da chi, come me, si diletta a scolpire figure semplici e desidera farne alcune copie amatoriali senza imbarcarsi in spese eccessive rivolgendosi a professionisti del settore.

Naturalmente questo metodo è consigliato solamente per un numero limitato di copie, sia perchè richiede un discreto tempo di "produzione", sia perchè gli stampi così realizzati tendono a deteriorarsi dopo un certo numero di copie.

Ho scelto di dividere l'articolo in due parti: in questa prima parte descriverò la realizzazione dello stampo in gomma.

Lo stampo che realizzerò è il cosidetto stampo a pozzetto, utile per riprodurre soggetti che presentano pochi e leggeri sottosquadri. Se i sottosquadri sono numerosi o particolarmente profondi, questo tipo di stampo non è indicato e conviene ricorrere al classico stampo bivalva.

Il soggetto che riprodurrò è il mio Melvin the Alien.

Questo bustino presenta un solo sottosquadro, per l'esattezza lo "scalino" tra il mento e la gola: non trattandosi di un sottosquadro particolarmente profondo, basta utilizzare una gomma con uno shore di 20-25 per evitare problemi nell'estrazione del master e delle copie successive.

La gomma in questione è la GLS-50 della Prochima.

Ricordo che quando si lavora con prodotti chimici come gomme, resine o simili è buona norma seguire le istruzioni fornite dai produttori sulle modalità d'uso e sulla sicurezza.

I materiali necessari per la realizzazione dello stampo sono:

  • un recipiente delle dimensioni adeguate a contenere il pezzo da riprodurre: l'ideale è un bicchierino di plastica
  • un pennello vecchio
  • nastro biadesivo
  • una bilancia digitale

La prima cosa da fare è fissare un pezzo di biadesivo sul fondo del pezzo: questo servirà a tenerlo fermo sul fondo del recipiente mentre la gomma siliconica catalizza.

 

fissiamo quindi il pezzo sul fondo del recipiente

 

A questo punto prendiamo un recipiente delle stesse dimensioni di quello che contiene il nostro soggetto e versiamo la gomma al suo interno, avendo cura di pesare la quantità di gomma che versiamo e, contemporaneamente, di arrivare fino ad un livello tale da coprire interamente il soggetto da riprodurre.

 

Versiamo il catalizzatore nel recipiente contenente la gomma, calcolando la percentuale di peso indicata dal produttore (di solito il 5% del peso della gomma, quindi ogni 100 grammi di gomma si devono aggiungere 5 grammi di catalizzatore).

Il catalizzatore è trasparente quindi non si vede in foto, ma dalle bolle potete capire che rimane tutto in superficie

 

è quindi necessario mescolare con molta cura il catalizzatore e la gomma in modo da innescare il processo di vulcanizzazione.

Per farlo utilizziamo il "sedere" di un vecchio pennello.

E' fondamentale che gomma e catalizzatore siano perfettamente mescolati, altrimenti lo stampo sarà compromesso (con il rischio di perdere anche il master).

Assicuratevi di mescolare bene soprattutto sul fondo e sulle pareti del recipiente, con un movimento dal basso verso l'alto, come se steste montando la panna, ma con un movimento lento e costante.

Quando la mistura avrà ottenuto una consistenza omogenea (dopo circa 5 minuti di mescolamento) possiamo iniziare a colarla nel recipiente.

Innanzitutto però prendiamo il vecchio pennello e spennelliamo la superficie del soggetto, assicurandoci che la gomma penetri per bene nelle parti più difficili da raggiungere e nei dettagli: in questo caso narici, orecchie e il sottosquadro sotto il mento.

Al termine di questo lavoro possiamo pulire il pennello con del diluente nitro per poterlo riutilizzare in futuro.

questo procedimento preliminare serve ad evitare che sulla superficie del soggetto rimangano bolle d'aria che poi purtroppo verrebbero riprodotte anche sulle copie.

Una volta terminata la spennellatura della superficie, versiamo la gomma fino a coprire interamente il soggetto. In questo caso ho versato circa mezzo centimetro di gomma oltre la testa del bustino per dare solidità a quello che sarà il fondo dello stampo. Uno spessore inferiore avrebbe rischiato di rompersi durante l'estrazione del master o delle copie successive.

A questo punto c'è solo una cosa da fare prima di lasciar catalizzare in pace la gomma: far uscire le bolle d'aria che inevitabilmente si formano al momento dalla colata.
Per farlo dobbiamo stringere il recipiente da tutti i lati, sbatacchiarlo sulla superficie del tavolo, dare dei colpetti sui lati... insomma tutto ciò che ci viene in mente per far affiorare le bolle d'aria.

Quando ci sembrerà che tutte le bolle d'aria siano uscite, possiamo mettere a riposare il recipiente.

Ogni gomma ha i suoi tempi di indurimento, indicati nelle istruzioni, ma per sicurezza calcolate sempre qualche ora in più.

Nella prossima parte dell'articolo vedremo come realizzare le nostre copie.

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