Sissi, The Fairy GNoBmother

L000L"C'era una volta...
- Un re! - diranno subito i miei piccoli lettori.
No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta Sissi."

La storia di Sissi è un po' come una favola. In tutte le favole con protagoniste femminili che si rispettino, si parla di una ragazza scontenta che vorrebbe diventare principessa (se non lo è già), sposare il principe e diventare regina, scappare dalla prigionia di sette nani e diventare la più bella del reame (non sono proprio sicuro che sia così ma non fa niente!), insomma, tutte vogliono diventare qualcosa di diverso e di solito ci riescono grazie all'aiuto di una qualche fata.

Che succede quando una "ragazza" vuole diventare proprio la fata madrina ("The Fairy Godmother") in persona? Questo è il caso di Sissi (ogni riferimento a fatti o persone più o meno realmente esistite è puramente voluto), che dovendo sognare di essere qualcun'altra (visto che essere se stessa era una vera schifezza) decide di puntare veramente in alto, alla fonte principale della magia.
Siccome i sogni son desideri, Sissi ce la farà... ovviamente a modo suo! E l'unico testimone del prodigioso evento è qualcuno che però è più interessato alla sua colazione.

 

In realtà la storia di Sissi nasce dall'impulso delirante del primo contest che è dichiaratamente una buffonata: il L000L Summer Contest. In caldissimo pomeriggio di fine giugno stavo per accantonare l'idea di riuscire a modificare e dipingere due sposini gnoblar per l'ormai troppo vicino matrimonio di mio cugino: mi ci sarebbe voluto un miracolo o l'intervento di una fatina... Una fatina!! Proprio quella ci sarebbe voluta!! E da lì è nato tutto il resto... un gnoblar che diventa fatina ma che fatina non è e quindi per volare ha bisogno di un po' di "sostegno".

Questa piccola cosa, nata quasi per scherzo, si è poi trasformata in un simpatico momento di condivisione con gli amici che mi hanno aiutato materialmente e sostenuto con preziosi consigli, grazie anche ai quali devo i successi che ha raccolto Sissi (oro al L000L e al Grog) in questo anno.

 

Sissi

I gnoblar si prestano bene a modifiche di qualunque genere, tanto più che sono componibili ed è stato sufficiente scegliere quello con la posa più adatta, poi ho fatto il resto con la Green Stuff. Il pezzo da cui sono partito è questo:

 

 

Ho sostituito la palla chiodata con un pezzo di fil di ferro modellato per sembrare meno rigido possibile e in cima ho fissato in un primo momento una stellina ritagliata da un foglio di acetato trasparente ma la superficie utile per fissarla era di un mm2 quindi ho preferito modellarne una con il Magic Sculpt.

Ho poi modellato il vestito e la scollatura usando una miscela di Green Stuff e Milliput e con un pennello al silicone  con la punta tonda ho cercato di creare una gonna molto pieghettata per dare una maggiore sensazione di leggerezza e vaporosità.

Dopo aver fissato la testa ho creato i boccoli uno alla volta con la Green Stuff e il pennello al silicone. Per finire con un piccolo avanzo di Green Stuff ho modellato il cappellino a cono della fatina.

Le mancava solo la possibilità di volare! Allora ho ritagliato due piccole ali da un foglio di acetato trasparente, ho scelto di non modellarle con lo stucco perché ho immaginato che il gnoblar le avesse create usando un materiale rigido e di un certo spessore,  sicuramente inadatte al volo!

 

 

Per volare mancava solo un piccolo aiuto: un pizzico di magia? No, un albero a cui appenderla!

 

L'albero

L'inizio è stato un po' stentato, non avevo mai modellato un albero e pensavo che la soluzione migliore fosse utilizzare ramoscelli, radici e altri elementi naturali. Subito è stato evidente quanto fosse sbagliata la mia supposizione ed è bastata una chiacchierata prima e una pizza accompagnata da un paio di birre poi, per dare vita allo scheletro di fil di ferro dell'albero.

 

 

Prima di iniziare a ricoprire l'albero, ho pensato a come fissare Sissi. Dovevo trovare qualcosa che fosse leggero ma rigido e resistente, che fosse simile ad una corda ma fermo come un perno. Ho optato per il filo di rame di un vecchio telefono che ho fissato al ramo con un nodo. Successivamente ho spennellato sia il nodo che la corda con la colla cianoacrilica per conferirgli maggior tenuta e rigidità.

L'albero è stato poi ricoperto da piccole quantità alla volta di vari stucchi bi-componenti come il Milliput, il Magic Sculpt e la Green Stuff ed è stata una ottima occasione per sperimentare le varie miscele tra questi materiali. alla fine posso dire che mi sono trovato molto bene sia con il Milliput+GS che con il MS da solo per i rami più larghi e il tronco mentre per i particolari più minuti la GS è superiore. Poco soddisfacente l'accoppiata GS+MS che risulta troppo rapida ad indurirsi e più ostica da lavorare.

Man mano che aggiungevo piccole quantità di materia, provvedevo anche a texturizzare la superficie dei rami con uno strumento a punta di metallo e uno stuzzicadenti spezzato in maniera irregolare e quando lo stucco che avevo preparato diventava troppo duro, lo usavo per modellare il terreno.

 

La Pittura

L'ispirazione principale è stata l'unica fatina in carne ed ossa che io conosca: mia figlia, che ogni tanto arriva vestita con un vestitino azzurro-turchese con piccole ali rosa, la bacchetta cambia in continuazione. La cosa su cui ho puntato maggiormente è stata quella di scegliere dei colori pastello per amplificare l'atmosfera favolistica e aumentare il contrasto con la vera natura della nostra fatina. La parrucca bionda l'ho immaginata di stoppa, quindi piuttosto opaca. Anche per l'incarnato ho cercato di usare toni che fossero il più morbido possibile per richiamare il contrasto con il personaggio di partenza: al verde scuro di partenza ho aggiunto un color carne per i punti di luce e, per dare un tocco di femminilità in più, ho aggiunto una velatura di rosso sulle guance e un filo di rosseto sulle labbra. Ovviamente non è stata trascurata né la manicure né la pedicure!

 

 

Il terreno doveva essere un giusto contorno senza però rubare la scena. Ho quindi tenuto dei toni molto neutri e una vegetazione molto spoglia mantenendo però due richiami cromatici: il turchese e il rosa. Turchese è l'albero e molti punti del terreno (ottenuto spolverizzando con il pigmento puro) e rosa sono i fiorellini (appassiti) che fanno da corona alla scena.

A proposito dei fiorellini: sono comunissimi fiorellini di una bomboniera, che ho dipinto (erano grezzi, tipo paglia) e successivamente incollato. La cosa bella di questi fiorellini è che al momento della pittura (bagnandoli di colore) gli si può dare la forma, quindi li ho potuti incurvare verso il basso per farli sembrare appassiti.

 

L'incantesimo

A questo punto tutto era pronto ma sembrava proprio che qualcosa mancasse: la Fata Madrina era pronta ma chi avrebbe beneficiato del suo potere? Sicuramente qualcuno degno e in grado di sfruttare un così grande potere per una nobile causa, qualcuno che avesse bisogno di un intervento superiore per compiere una missione di vitale importanza, qualcuno in grado di testimoniare con la sua eterna gratitudine il potere smisurato della magia della Fata.

Purtroppo, in quel momento passava di lì solo un topo, la cui massima aspirazione era quella di sbocconcellare il pezzo di pane mezzo ammuffito che aveva appena trovato...

 

 

 

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