Dopo aver incontrato diverse persone nelle varie mostre in Italia e negli appuntamenti di TriploZero mi sono accorto che ricorreva spesso la domanda su un pezzo da me realizzato e cioè: ma quell’alveare ti sarà costato diverse punture di vespa?
Pur cercando di spiegare che era opera mia e che mai mi sarei avventurato in un furto dell’immobile dei simpatici, seppur velenosi, imenotteri bicolori, alcune delle persone rimanevano basite.
Per questo ho cercato di sintetizzare un piccolo WIP per far comprendere la tecnica (improvvisata) per la realizzazione dell’alveare e del pezzo che lo includerà (meno male che avevo fatto alcune foto a suo tempo).
L’alveare è composto da tanti piccoli esagoni realizzati partendo da strisce di carta opportunamente piegate ed incollate come si vede dal seguente schema:
Lo si costruisce quindi piano piano, rivestendolo intorno con carta igienica bagnata con colla vinilica diluita con acqua.
Si avrà alla fine una parte centrale con tanti piccoli esagoni tenuti assieme da un’armatura molto solida e testurizzata.
Ho colato poi del gesso all’interno dell’alveare in modo da renderlo più pesante e solido. Per renderlo più maneggevole durante la pittura e fissabile alla basetta ho inserito un perno alla base fatto con uno spillo la cui testa è stata immersa nel gesso.
Ho provato una posa ipotetica che poi è stata leggermente modificata, mentre proseguivano i lavori di testurizzazione della basetta.
L’alveare è stato dipinto tutto con colori ad olio mentre il resto del pezzo è stato realizzato con acrilici di diverse marche.
La miniatura è della Free Booter con qualche modifica sopratutto sull'arma e le ali (questo è l'originale).
Le ali le ho realizzate in acetato e l'arma è formata da un tondino di metallo per l'asta e del plasticard con un po' di milliput per il resto.