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Messaggio lun 18 giu, 2012 6:26 pm     


http://www.triplozero.com/tutorial-di-p ... delli.html
Grazie ad Ygritte per aver corretto la bozza dell'articolo! :)


Chi conosce i miei lavori sa che sono solito rappresentare modelli in maniera il più possibile realistica, o quantomeno plausibile. Un passaggio fondamentale è l’invecchiamento dei pezzi. Negli anni ho provato molte tecniche che ho cercato sempre di adattare al mio stile pittorico. Nella guida che vi presento oggi vi spiegherò come realizzo tutto ciò. Ovviamente, questo non è l’unico modo di invecchiare dei modelli, e non è nemmeno forse il migliore… è semplicemente il metodo che utilizzo ad oggi! Buona lettura.

Per invecchiare un modello, parto sempre dal pezzo “nuovo”, appena uscito dalla fabbrica senza alcun danno. Quindi il primo passo è ovviamente quello di dipingere la miniatura in maniera abbastanza pulita. Di solito non curo estremamente le sfumature o i passaggi di colore in quanto tanti difetti verranno poi coperti o camuffati dai danni di battaglia. Non dobbiamo però partire da un modello dipinto in maniera troppo grezza, ciò infatti abbasserebbe la qualità del lavoro finale, che vi assicuro vi terrà comunque impegnati per diverso tempo.

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Sul modello pulito iniziamo a creare un primo strato di testurizzazione. In battaglia, a seguito di esplosioni, urti, cadute, ecc… l’intera carrozzeria del modello verrà nel tempo ricoperta da innumerevoli graffi di piccola entità che però si noteranno facilmente.

Prendiamo quindi un colore leggermente più chiaro (base gialla -> graffi giallo+bianco) di quello utilizzato per dipingere la zona dello scafo che andremo ad invecchiare e con un pennello dalla punta molte fine ricopriamo l’intera superficie di innumerevoli trattini cercando di non darli tutti nella stessa direzione al fine di creare un effetto casuale. Il colore non dovrà essere troppo acquoso ma nemmeno troppo secco. Il tratto deve essere deciso e definito, come quando si disegnano i freehand. E’ bene ripetere l’intera operazione utilizzando tonalità di colore per i graffi sempre diverse, in quanto le profondità saranno sempre diverse le une dalle altre. Ogni tanto diamo anche qualche “puntino” di colore… non tutti i graffi sono lineari!

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Prestiamo attenzione al “colore medio” dei tratti. Non useremo infatti lo stesso tono in tutte le sezioni del nostro modello: le zone più in luce avranno graffi mediamente più chiari ed, ovviamente, le zone più scure avranno graffi di media più scuri. Tutto ciò serve a conferire realismo al modello.

Il figurino da invecchiare non sarà probabilmente tutto di uno stesso colore. Nelle foto è possibile notare dei loghi in nero \ bianco. Cerchiamo sempre di dare plausibilità ai danni, ad esempio con dei graffi che partono in una zona ed arrivano in un’altra senza interruzioni. Ovviamente daremo il colore in due tempi. Nella foto sottostante è possibile notare un graffio sulla spalla del Dreadnought che parte dalla zona gialla dello scafo ed arriva in quella nera del logo.

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Quando siamo soddisfatti del nostro risultato con la testurizzazione della superficie, andiamo avanti aggiungendo le scalfitture.


Vi premetto subito che invecchiare un modello così richiede all’inizio molto coraggio! Dopo aver speso diverse ore a dipingere, magari al meglio, un modello è dura rovinare tutto con delle macchie di colore! Il consiglio che vi do è quello di provare questa tecnica prima su qualche vecchia miniatura… non si sa mai!

Tutte le scrostature saranno realizzate con il metodo della spugnetta del blister.

Prendiamo la gommapiuma che nei blister serve per proteggere i modelli in metallo e stacchiamone un angolino che andremo ad usare a mò di tampone per il colore. Il pezzo non deve essere troppo grande (con una tamponata invecchieremmo l’intero modello senza controllo) e nemmeno troppo piccolo (sarebbe quasi impossibile da impugnare).

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Ora prendiamo dalla nostra tavolozza un colore marrone scuro. Di norma utilizzo un misto di German Cam Black Brown e Nero Vallejo. Uno Schorched Brown Citadel va anche bene, al massimo scuritelo un po’ con del nero.

Intingiamo il tampone nel colore e togliamo l’eccesso di colore dalla spugnetta dando dei colpetti leggeri su un foglio di carta assorbente (usate assolutamente carta con decorazioni floreali… è essenziale per una buona riuscita!) fino a quando il tamponcino non inizia a scaricarsi.

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A questo punto iniziamo a tamponare il modello.

Ho notato che in un mezzo da battaglia le scrostature non sono del tutto casuali, tendono infatti a concentrarsi in determinate zone come bordi e spigoli, che sono naturalmente più soggette agli urti di varia natura. Concentriamoci pertanto in queste aree: spalline, stinchi ed esterni delle gambe, ginocchia, dita, ecc… Ogni tanto però tamponiamo anche zone più interne, per non lasciarle troppo pulite.

Uno degli errori tipici che si fanno quando si tampona in questo modo è quello di creare l’effetto “impronte di animale”, come lo chiamo io. La spugnetta infatti non è nient’altro che un timbro con sempre la stessa area di contatto, quindi tamponando si rischia semplicemente di replicare un determinato pattern. Per evitare ciò ruotiamo leggermente il nostro strumento ogni volta che diamo un colpetto sul modello, magari sovrapponendo a volte i segni impressi e, ogni volta che ricarichiamo il colore, impugnando la spugnetta in maniera diversa, permettendo così ad un’area di differente forma di entrare in contatto con la miniatura.

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Anche per questo passaggio bisognerà stare molto attenti alle zone con loghi o decorazioni. Normalmente queste aree sono semplicemente dipinte sullo scafo, pertanto danneggiandosi comparirà lo strato di colore dello scafo stesso e non un colore più scuro (a meno che non si voglia simulare un danno più profondo, ma lo sconsiglio semplicemente per creare più varietà). Per ottenere questo effetto basterà tamponare con il colore della base (giallo), e non con un marrone scuro, sui vari loghi.

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Se invece di dipingere utilizziamo delle decalcomanie, la cosa è ancora più facile. Prendiamo un po’ di carta vetrata a grana molto molto fine e grattiamo sulla decal fino a strapparne dei pezzettini. Non esageriamo con la pressione onde evitare di rimuovere tutto.



L’invecchiamento tramite tampone ci avrà di sicuro preso parecchio tempo… bene questo è nulla rispetto al passo successivo!

Se guardate il modello allo stato attuale, non vi apparirà scostato ma solamente sporco, con degli schizzi di fango. Dobbiamo quindi creare un minimo di effetto tridimensionale per i nostri danni. Utilizziamo una tecnica del tipo trompe l'oeil in modo da ingannare l’occhio e fare apparire una profondità che sul pezzo è solo dipinta. Ciò si realizza in maniera estremamente semplice: basterà infatti ripassare il bordo inferiore di ogni screpolatura con un colore più chiaro rispetto alla base, un po’ come è stato fatto per i graffietti. Questa tecnica va a simulare la luce che illumina il bordo inferiore, e leggermente rialzato, della vernice scrostata dello scafo, come mostrato nello schema seguente.

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Armiamoci quindi di santa pazienza e rifacciamo il bordo a tutte le scalfitture. Dopo solo due o tre giorni avremo finito questo passaggio… Anche qui prestiamo attenzione ad utilizzare un colore più chiaro nelle zone più illuminate ed uno più scuro in quelle in ombra. Anche la screpolature sono illuminate in maniera diversa a seconda della loro posizione sul modello.

Sulla miniatura in questione possiamo vedere che i danni sono stati ovviamente aggiunti anche nelle zone dipinte in bianco. La domanda spontanea sarà: come faccio a lumeggiare il bianco? Senza perderci in discorsi di fantapittura, basterà usare un semplice trucchetto… non si deve mai dipingere un’area bianca con un colore bianco! Usiamo sempre una tonalità leggermente più scura (bianco con una puntina di altro colore) in modo da riservarci il bianco puro solo ed esclusivamente per le massime lumeggiature date per effetti come i danni.

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Siamo a buon punto con il nostro lavoro, da qui in poi diventa tutto molto più facile!

Il passo successivo è quello di dare maggiore realismo agli spigoli del nostro modello. In tali zone infatti si concentrano maggiormente gli urti del modello e quindi si formano dei tipici danni di vernice screpolata molto molto concentrata lungo i bordi. Per questo effetto ci servirà una semplice matita. Appoggiamo la punta di taglio su uno spigolo e lasciamo un segno marcato lungo tutto il lato.

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Ripetiamo questo procedimento a piacere su tutti gli spigoli più esposti. Nel caso ci dovesse “scappare” la matita non preoccupiamoci, qualche graffio in più di carbonio ci sta sempre bene.

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Alla nostra guida mancano solamente due punti. Una volta che abbiamo i nostri bei danni, cerchiamo di rendere tutto più realistico ripassando leggermente le ombre della miniatura. Tale procedimento serve per amalgamare meglio i danni nelle zone d’ombra. Useremo dei colori ad olio, nella fattispecie terra d’ombra bruciata. Allunghiamo il colore con dell’acquaragia inodore (diluente usato per i colori ad olio) e passiamolo sul modello con molte velature tirandolo dalla zona di luce a quella di ombra. Facciamo asciugare il colore ad ogni passaggio. Grazie all’elevata presenza di acquaragia il mix asciugherà abbastanza in fretta.

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L’ultimo passaggio del nostro tutorial consiste nell’aggiungere qualche colatura di sporco. Anche in questo caso usiamo i colori ad olio, sempre un terra d’ombra bruciata. Mettiamo in punti strategici (grate, rivetti, ecc…) una piccola quantità di colore e tiriamolo verso il basso con un pennello pulito al fine di simulare un rigagnolo. Se abbiamo esagerato con la quantità di colore basterà pulirlo con un pennello leggermente imbevuto di acquaragia.

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Il processo di invecchiamento del modello è ultimato!

Volendo, ma non è mostrato in questo tutorial, potete sporcare la parte inferiore delle gambe con delle terre o pigmenti per simulare uno strato di polvere. Ma quello dipende tutto dal tipo di basetta che intendete usare.

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Messaggio lun 18 giu, 2012 8:38 pm     


Favoloso!

Ti ringrazio, sei stato molto esaustivo.

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Messaggio lun 18 giu, 2012 9:47 pm     


Che dire, un signor tutorial! Molto molto utile, grazie! :clap:

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Messaggio mar 19 giu, 2012 12:15 am     


Molto ben fatto!
Ora la domanda è: riuscirò mai a convincermi a danneggiare un modello appena uscito dal carrozziere?
Alb :happy:

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Messaggio mar 19 giu, 2012 8:51 am     


finalmente una spiegazione chiara di come usare la spugnetta :wow:

dettagliato, preciso, chiarissimo e soprattutto utilissimo :clap:

non hai idee di quanto mi sarà utile

:laude: :laude:


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Messaggio mar 19 giu, 2012 9:24 am     


Lo dico sempre che alla fine la pignoleria di Ale può tornare utile... :fischio:

Stavolta però si è superato, incredibile! :nerd-at-work: :clap:

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Messaggio mar 19 giu, 2012 10:30 am     


Mi raccomando fatelo solo si modelli.
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Scherzi a parte, questa tecnica è stupendamente efficace e rende davvero molto scenici modelli altrimenti non troppo interessanti, penso che dopo questo tutorial un sacco di gente vedrà le proprie capacità aumentare "per magia". :)

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Messaggio mar 19 giu, 2012 11:30 am     


la cosa più devastante è lo sbattimento della profilatura delle macchie...

bel tutorial, grazie.

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Messaggio mer 20 giu, 2012 4:04 pm     


Complimenti per l'usural, complmenti per la pittura,complimenti per il tutorial :clap:


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